Alessandro Grisendi | Marco Noviello
VINCITORE XR FESTIVAL FIRENZE 2025
La digitalizzazione, forza invisibile e onnipresente, ha silenziosamente rivoluzionato il nostro modo di ricordare. Un’eco moderna del mito, in cui non si ruba più il fuoco agli dei, ma la memoria al tempo.
Gli uomini, ormai alchimisti del dato, hanno imparato a catturare l’effimero, a convertire il vissuto in byte, a evocare il passato attraverso pixel e codici.
Come il tempo, la digitalizzazione è un flusso inarrestabile, sfuggente, che archivia tutto ciò che tocca, ma a volte lo svuota della sua anima.
La sua esistenza è un paradosso: salva ciò che rischierebbe di sparire, ma nel farlo lo trasforma, lo astrae, lo ricompone in un’altra forma.
Tempo e digitalizzazione condividono una sottile maledizione: entrambi assorbono la vita vissuta, la cristallizzano, la sottraggono al presente.
Il tempo consuma i ricordi, mentre la digitalizzazione li replica, li duplica, li conserva — ma spesso li priva della loro materia, della loro aura.
Oggetti apparentemente insignificanti, che la quotidianità trascura, diventano ricordi di un’epoca che si allontana.
La digitalizzazione si fa archivio, ma anche macchina del tempo: salva l’immagine ma non l’odore, la forma ma non il peso.
La televisione a tubo catodico, la cabina telefonica, il walkman, il telefono a disco, la giostra carosello… tutti digitalizzati, eppure congelati in un eterno presente.
In questo contesto, un filo di dati si dipana, collegando ogni video e ogni oggetto, diventando il filo della memoria che impedisce al tempo di cancellare.
La vita quotidiana, con i suoi rumori urbani avanza ignara nella sua corsa verso un futuro sempre più intangibile.
L’opera si fa così riflessione sul tempo e sulla sua alleanza con la memoria digitale: non più distruzione e rinascita, ma conservazione e sospensione.
Attraverso il linguaggio visivo e simbolico, questa creazione parla della transitorietà della vita e del tentativo umano di trattenere, di salvare, di ricordare.
Il filo della memoria, intessuto di bit e luce, collega il passato al presente e al futuro, rivelando l’ambigua promessa dell’eternità digitale.
3D | Editing | Music: Alessandro Grisendi