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Dissolving Boundaries – LOV Festival CHEMNITZ (DE)

CATEGORIE : DANZA | MAPPING ARCHITETTURALE 24 Settembre 2025

Dal 24 al 27 settembre, il Light our Vision Festival torna a Chemnitz per la sua terza edizione, trasformando la città in un teatro di visioni luminose. Quest’anno il festival pone al centro lo sviluppo urbano e il cambiamento sociale, interrogando il tessuto urbano attraverso il linguaggio della luce e dell’arte. La città diventa organismo vivo, spazio di dialogo dove le architetture storiche incontrano le narrazioni contemporanee.

In questo dialogo tra architettura e metamorfosi, OOOPStudio veste la Roter Turm di un’opera che intesse memoria e futuro. La torre, testimone silente del tempo che scorre, si fa improvvisamente pelle sensibile: qui il gesto diventa onda, e l’elemento liquido danza sulla sua superficie di pietra, ridisegnandone i contorni in una coreografia senza fine.

Immaginate un danzatore il cui corpo non attraversa semplicemente lo spazio, ma diventa motore di un’energia più vasta, primordiale. Ogni suo movimento genera conseguenze: i suoi gesti plasmano un corpo d’acqua virtuale che prende forma sulla superficie della Roter Turm, seguendo le linee dell’architettura, scivolando tra finestre e cornici, trasformando la materia solida in fluido specchio. L’acqua – simbolo di vita, memoria e trasformazione – si fa medium dove passato e futuro si fondono, dove la storia sedimentata della torre incontra l’effimero del gesto presente.

Gli echi di danze arcaiche si riflettono nei movimenti contemporanei, come se il corpo del performer contenesse la memoria di rituali dimenticati. La torre si trasforma in un vasto specchio liquido, un organismo reattivo che risponde al movimento con la propria esistenza luminosa. Le onde si propagano, si infrangono contro i bordi dell’architettura, si riformano in un ciclo eterno, ipnotico. La memoria dei gesti si dissolve nell’acqua proiettata e continuamente rinasce, portando con sé tracce di ciò che è stato e semi di ciò che verrà.

Questa non è solo esperienza visiva, ma invito a riscoprire il nostro legame con le forze primordiali e il loro potenziale trasformativo. Perché l’acqua, come la cultura, non si ferma mai: cambia forma, viaggia, si mescola, eppure porta sempre una traccia del passato. E noi, danzando con lei sulla pelle della Roter Turm, diventiamo parte di questa storia fluida.